LA MIA RACCOLTA DI STORIE |
Le storie che di seguito potrete leggere, pur precisando che non sono state scritte da me, sono parte di una mia preziosa collezione, raccolta negli anni da vari testi, collezione che custodisco con cura ed Amore, poiché in esse si assume la sublimità dei veri valori della vita, di quanto il nostro Cuore, il nostro Spirito, la nostra Anima, possano, ogni giorno, edificarsi attraverso la meditazione, l'analisi emotiva e la consapevolezza, atteso che, tra le tante difficoltà dell'esistenza umana, le innumerevoli sofferenze, le tante ferite, le molteplici amarezze, c'è una sola risposta che può farci comprendere il senso di tutta questa apparente insensatezza della vita, e questa risposta risiede soltanto nell'Amore, quello donato con gratuità e nella sola gioia che è proprio nel donare che sentiamo di potere ricevere. |
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"...LE COSE NON SEMPRE SONO COME SEMBRANO..."
Due Angeli viaggiatori si fermarono per la notte nella casa di una famiglia molto facoltosa. La famiglia era rude e non consentì loro di fermarsi nella stanza degli ospiti della villa. Invece, venne dato loro un piccolo spazio nella cantina fredda della casa. Mentre sistemavano i letti sul pavimento, l'Angelo più anziano vide una fessura nel muro e la sistemò. Quando l'Angelo più giovane chiese il perchè, quello più anziano rispose: "le cose non sempre sono ciò che sembrano". La notte successiva, gli Angeli andarono a riposare nella casa di una coppia molto povera, ma l'uomo e sua moglie erano molto ospitali. Dopo aver condiviso il poco cibo che la famiglia possedeva, la coppia permise agli Angeli di dormire nel loro letto dove avrebbero potuto avere una buona notte di riposo. Quando si svegliarono il giorno successivo, gli Angeli trovarono in lacrime il signore e sua moglie. L'unica mucca che possedevano, il cui latte era la loro unica entrata di soldi, giaceva morta nel campo. L'Angelo più giovane era furibondo e chiese all'Angelo più anziano: "come hai potuto permettere che accedesse? Il primo uomo aveva tutto e tu l'hai aiutato, la seconda famiglia aveva poche cose, ma era disposta a condividerle, e tu hai permesso che la loro mucca morisse". "Le cose non sempre sono ciò che sembrano", rispose l'Angelo più anziano. "Quando eravamo nella cantina di quella villa, ho notato che c'era dell'oro nascosto in quel buco del muro. Dato che il proprietario era ossessionato dai soldi, ho chiuso il buco così da non permettere più loro di trovare l'oro". "Questa notte, mentre dormivamo nel letto della famiglia povera, l'angelo della morte venne in cerca della moglie del contadino e io gli ho dato la mucca. Le cose non sempre sono ciò che sembrano". A volte è esattamente questo ciò che accade quando le cose non sono come le vorremmo. Alcune persone arrivano nelle nostre vite e se ne vanno rapidamente. Alcune persone ci diventano amiche e rimangono con noi nel tempo, lasciando bellissime orme nei nostri cuori, e non saremo più come prima, perché abbiamo avuto un buon amico. Ieri è storia. Domani, un mistero. Oggi è un regalo. Ed è per questo che si chiama presente! Credo che la vita sia speciale, quindi vivila e assapora ogni momento.
Se potessi prendere un arcobaleno, lo farei proprio per te, e con te condividerei la sua bellezza… Nei giorni in cui tu fossi malinconico, se potessi costruire una montagna, potresti considerarla di tua piena proprietà, un posto dove trovare serenità, un posto dove stare da soli. Se potessi prendere i tuoi problemi, li lancerei nel mare, ma sto trovando che tutte queste cose sono impossibili per me. Non posso costruire una montagna o prendere un arcobaleno luminoso, ma lasciami essere ciò che so essere di più, un Amico vero, sempre presente. Questo è un Certificato d'Abbraccio.
Un falco era stato catturato da un contadino e viveva legato per una zampa nell'aia di un cascinale. Non si era rassegnato a vivere come un qualunque pollo. Aveva cominciato a dare strattoni su strattoni alla corda che lo teneva avvinto ad un robusto trave del pollaio. Fissava il cielo azzurro e partiva con tutte le sue forze. Inesorabile, la corda lo tirava a terra. Provò e riprovò per settimane, finché la pelle della zampa fu tutta lacerata e le belle ali rovinate. Alla fine si era abituato. Dopo qualche mese, trovava di suo gradimento anche il mangime dei polli. Si accontentò di razzolare. Così non si accorse che le piogge autunnali e la neve dell'inverno avevano fatto marcire la corda che lo legava a terra. Sarebbe bastato un ultimo modesto strattone e il falco sarebbe tornato in libertà, padrone del cielo, ma non lo fece.
EPILOGO
"Il nostro corpo fatica anche solo a salire una rampa di scale, ma la nostra Anima ha le ali, ed il Cielo è nostro".
Ciao, il mio nome è Felicità. Faccio parte della vita, di quelli che credono nella forza dell'Amore, che credono che ad una bella storia non possa esserci mai fine. Sono sposata, lo sapevate? Sono sposata con il Tempo. Lui è il responsabile della risoluzione di tutti i problemi. Lui costruisce cuori, lui medica quelli feriti, lui vince la tristezza. Io e il Tempo, assieme, abbiamo avuto tre figli: Amicizia, Saggezza, Amore. Amicizia è la figlia più grande, una ragazza bellissima, sincera e allegra. Lei unisce le persone, non ha l'intento di ferire, ma di consolare. Poi c'è Saggezza, colta, con principi morali. Lei è quella più attaccata a suo padre, Tempo. E' come se Saggezza e Tempo camminassero insieme. L'ultimo è Amore. Ah, quanto mi fa lavorare lui! E' ostinato, a volte vuole abitare solo in un certo posto. E a volte dice che è stato concepito per abitare in due cuori e non in uno soltanto. Eh sì, mio figlio Amore è molto complesso. Quando comincia a fare danni, devo chiamare subito suo padre, Tempo, affinché chiuda le ferite procurate dal figlio! Una persona, un giorno, mi ha detto: "alla fine tutto si sistema sempre, in un modo o nell'altro. Se le cose ancora non si sono sistemate, è perché non siamo ancora giunti alla fine". Per questo ti dico di avere fiducia nella mia famiglia. Credi in mio marito Tempo, nei miei figli Amicizia e Saggezza, e soprattutto credi in mio figlio Amore. Se avrai fiducia in loro, stai certo che allora io, Felicità, un giorno busserò alla tua porta. E non dimenticare mai di sorridere.
Una volta un sacerdote stava camminando in chiesa, verso mezzogiorno, passando dall'altare decise di fermarsi lì vicino per vedere chi era venuto a pregare. In quel momento si aprì la porta, il sacerdote inarcò il sopracciglio vedendo un uomo che si avvicinava; l'uomo aveva la barba lunga di parecchi giorni, indossava una camicia consunta, aveva una giacca vecchia i cui bordi avevano iniziato a disfarsi. L'uomo si inginocchiò, abbassò la testa, quindi si alzò e uscì. Nei giorni seguenti lo stesso uomo, sempre a mezzogiorno, tornava in chiesa con una valigia, si inginocchiava brevemente e quindi usciva. Il sacerdote, un po' spaventato, iniziò a sospettare che si trattasse di un ladro, quindi un giorno si mise davanti alla porta della chiesa e quando l'uomo stava per uscire dalla chiesa gli chiese: "Che fai qui?". L'uomo gli rispose che lavorava nella zona, ed avendo mezz'ora libera per il pranzo, approfittava di questo momento per pregare. "Rimango solo un momento, sai, perché la fabbrica è un po' lontana, quindi mi inginocchio e dico: Signore, sono venuto nuovamente per dirTi quanto mi hai reso felice quando mi hai liberato dai miei peccati. Non so pregare molto bene, però Ti penso tutti i giorni. Beh, Gesù, qui c'è Jim a rapporto". Il Padre si sentì uno stupido, disse a Jim che andava bene, che era il benvenuto in chiesa quando voleva. Il sacerdote si inginocchiò davanti all'Altare, si sentì riempire il Cuore dal grande calore dell'Amore e incontrò Gesù. Mentre le lacrime scendevano sulle sue guance, nel suo Cuore ripeteva la preghiera di Jim: "SONO VENUTO SOLO PER DIRTI, SIGNORE, QUANTO SONO FELICE DA QUANDO TI HO INCONTRATO ATTRAVERSO I MIEI SIMILI E MI HAI LIBERATO DAI MIEI PECCATI. NON SO MOLTO BENE COME PREGARE, PERO' PENSO A TE TUTTI I GIORNI. BEH GESU', ECCOMI A RAPPORTO". Un dato giorno, il sacerdote notò che il vecchio Jim non era venuto. I giorni passavano e Jim non tornava a pregare. Il Padre iniziò a preoccuparsi ed un giorno andò alla fabbrica a chiedere di lui. Lì, gli dissero che Jim era malato e che i medici erano molto preoccupati per il suo stato di salute, ma che tuttavia credevano che avrebbe potuto farcela. Nella settimana in cui rimase in ospedale, Jim portò molti cambiamenti, egli sorrideva sempre e la sua allegria era contagiosa. La caposala non poteva capire perché Jim fosse tanto felice, dato che non aveva mai ricevuto né fiori, né biglietti augurali, né visite. Il sacerdote si avvicinò al letto di Jim con l'infermiera e questa gli disse, mentre Jim ascoltava: "Nessun amico è venuto a trovarlo, non ha nessuno". Sorpreso, il vecchio Jim disse sorridendo: "l'infermiera si sbaglia, però lei non può sapere che tutti i giorni, da quando sono arrivato qui, a mezzogiorno, un mio amato Amico viene, si siede sul letto, mi prende le mani, si inclina su di me e mi dice: "SONO VENUTO SOLO PER DIRTI, JIM, QUANTO SONO STATO FELICE DA QUANDO HO TROVATO LA TUA AMICIZIA E TI HO LIBERATO DAI TUOI PECCATI. MI E' SEMPRE PIACIUTO ASCOLTARE LE TUE PREGHIERE, TI PENSO OGNI GIORNO. BEH, JIM, QUI C'E' GESU' A RAPPORTO". Da oggi, ogni giorno, non possiamo perdere l'opportunità di dire a Gesù: "Sono qui a rapporto".
Due uomini, entrambi gravemente ammalati, occupavano la stessa stanza d'ospedale. Uno dei due doveva sedersi sul letto un'ora al giorno, durante il pomeriggio, per espellere delle secrezioni polmonari e respirare meglio. Il suo letto si trovava di fianco all'unica finestra nella stanza. L'altro uomo era costretto a passare supino le sue giornate. I due compagni di sventura si parlavano per ore. Parlavano delle loro mogli e delle loro famiglie, descrivendo le loro case, il loro lavoro, la loro esperienza al servizio militare ed i luoghi dov'erano stati in vacanza. Ed ogni pomeriggio, allorché l'uomo nel letto vicino alla finestra si poteva sedere, questi passava il tempo a descrivere al suo compagno di stanza tutto quello che vedeva fuori. L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere nient'altro che per questi periodi di un'ora, durante i quali il suo mondo si apriva e si arricchiva di tutte le attività ed i colori del mondo esterno. Dalla camera, la vista dava su di un parco con un bel lago. Le anatre ed i cigni giocavano nell'acqua, mentre i bambini facevano navigare i loro modelli di battelli in scala. Gli innamorati camminavano a braccetto in mezzo a fiori dai colori dell'arcobaleno. Degli alberi secolari decoravano il paesaggio e si poteva intravedere in lontananza profilarsi la città. Mentre l'uomo alla finestra descriveva tutti questi dettagli, l'altro chiudeva gli occhi e si immaginava le scene pittoresche. Durante un bel pomeriggio, l'uomo alla finestra descrisse una parata che passava lì davanti. Sebbene l'altro uomo non avesse potuto udire l'orchestra, riuscì a vederla con gli occhi della propria immaginazione, talmente il suo compagno la descrisse nei minimi dettagli. I giorni e le settimane passarono. Una mattina, all'ora del bagno, l'infermiera trovò il corpo esanime dell'uomo vicino alla finestra, palesemente morto nel sonno. Rattristata, essa chiamò gli addetti della camera mortuaria perché venissero a ritirare il corpo. Non appena sentì che il momento fosse appropriato, l'altro uomo chiese se poteva essere spostato in prossimità della finestra. L'infermiera, felice di potergli accordare questo piccolo favore, si assicurò del suo confort e lo lasciò solo. Lentamente, sofferente, l'uomo si sollevò un poco, appoggiandosi su di un sostegno, per gettare un primo colpo d'occhio all'esterno. Finalmente, avrebbe avuto la gioia di vedere lui stesso quanto il suo amico gli aveva descritto. Si allungò per girarsi lentamente verso la finestra vicina al letto, e tutto ciò che vide fu un muro! L'uomo domandò all'infermiera perché il suo compagno di stanza deceduto gli avesse dipinto tutta un'altra realtà. L'infermiera rispose che quell'uomo era cieco, e che non poteva nemmeno vedere il muro. "Forse ha solamente voluto incoraggiarvi", commentò.
Vi è una felicità straordinaria nel rendere felici gli altri, a discapito delle nostre proprie sofferenze. La pena condivisa riduce a metà il dolore, ma la felicità, una volta condivisa, si ritrova raddoppiata. Se volete sentirvi ricchi, non avete che da contare, tra tutta le cose che possedete, quelle che il denaro non può comperare. L'oggi è un regalo, ed è per questo che in molte lingue lo si chiama "presente".
" I PARADOSSI DEL NOSTRO TEMPO "
II paradosso del nostro tempo nella storia è che abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità sempre più bassa, autostrade più larghe, ma orizzonti più ristretti. Spendiamo di più, ma abbiamo meno, comperiamo di più, ma godiamo di meno. Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, più comodità, ma meno tempo. Abbiamo più conoscenza, ma meno giudizio, più esperti e ancora più problemi, più medicine, ma meno benessere. Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco, guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo, facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi, vediamo troppa televisione e preghiamo di rado. Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori. Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso. Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere. Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni. Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo ad attraversare la strada per incontrare un nuovo vicino di casa. Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno. Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'Anima. Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi. Pianifichiamo di più, ma realizziamo di meno. Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare. Costruiamo computers sempre più grandi per contenere più informazioni, per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno. Questi sono i tempi del fastfood e della digestione lenta, grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni. Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle ma famiglie distrutte. Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto, dal rallegrarti al calmarti, all'ucciderti. Questo è un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino, un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare subito questa lettera, un tempo in cui puoi scegliere di condividere queste considerazioni con altri, oppure cancellarle. Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perché non saranno con te per sempre. Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal basso in soggezione, perché quella piccola persona presto crescerà e lascerà il tuo fianco. Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco, perché è l'unico tesoro che puoi dare con il Cuore e non costerà nulla. Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto pensalo. Ricordati di tenere le mani della persona che ami, e di godere di questi momenti, perché un giorno quella persona non sarà più lì. Un bacio e un abbraccio possono curare ferite che vengono dal profondo dell'Anima. Dedica tempo all'Amore, dedica tempo alla conversazione e dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente. E ricorda sempre che la vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ci tolgono il respiro. " IL CUORE PIÚ BELLO DEL MONDO "
C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il Cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata. Tutti quanti gliel'ammiravano: era davvero perfetto, senza il minimo difetto. Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il Cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo Cuore meraviglioso. All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse: "Beh, a dire il vero, il tuo Cuore è molto meno bello del mio". Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti, della folla e del ragazzo. Certo, quel Cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici. C'erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene, così il Cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo Cuore fosse bello. Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: "starai scherzando!", disse. "Confronta il tuo Cuore col mio. Il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime". "Vero", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio Amore. Ho staccato un pezzo del mio Cuore e gliel'ho dato, e spesso ho ricevuto in cambio un pezzo del loro Cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio. Certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi, e così ho qualche bitorzolo, a cui sono affezionato. Però, ciascuno mi ricorda l'Amore che ho condiviso. Altre volte invece ho dato via pezzi del mio Cuore a persone che non mi hanno corrisposto. Questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio Cuore, mi ricordano sempre l'Amore che provo anche per queste persone. Chissà, forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia la vera bellezza?". Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto. Prese un pezzo del proprio Cuore, andò incontro al vecchio, e glielo offrì con le mani che tremavano. Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo Cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio Cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel Cuore del giovane. Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo. Il giovane guardò il suo Cuore, che non era più "il Cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai, perché l'Amore del vecchio, ora, scorreva dentro di lui. In questa storiella c'è racchiusa un po' di vita di tutte le persone, ognuna con il suo Cuore, con i suoi bitorzoli, con i suoi vuoti, e con tutto ciò che, nel corso degli anni, si è donato e si è ricevuto. Alla fine, ognuno di noi ha un qualcosa di importante, un qualcosa che resterà per sempre dentro e che lo accompagnerà.
C'era una volta l'Amore. L'Amore abitava in una casa pavimentata di stelle e adornata di sole. Un giorno l'Amore pensò ad una cosa più bella. Che strana idea quella dell'Amore! E fece la Terra, e sulla Terra, fece la carne, nella carne ispirò la vita, nella vita impresse l'immagine della sua somiglianza, chiamandola "Uomo". Dentro l'uomo costruì la sua casa, piccola ma palpabile, inquieta, insoddisfatta come l'Amore. Così l' Amore andò ad abitare nel Cuore dell'uomo, e là dentro ci entrò tutto, perchè il Cuore dell'uomo è fatto di infinito. Un giorno, però, l'uomo ebbe invidia dell'Amore. Voleva impossessarsi della casa dell'Amore, la voleva solo per sé, voleva per sé la felicità dell'Amore, come se l'Amore potesse vivere da solo. Fu così che l'Amore fu scacciato dal Cuore dell'uomo. L'uomo allora cominciò a riempire il suo Cuore, lo riempì di tutte le ricchezze della Terra, ma era ancora vuoto. L'uomo triste si procurò il cibo col sudore della fronte, ma era sempre affamato e restava col Cuore terribilmente vuoto. Un giorno, l'uomo decise di condividere il suo Amore con le creature della Terra. L'Amore venne a saperlo. Si rivestì di carne e venne anche lui a ricevere il Cuore dell'uomo, ma l'uomo riconobbe l'Amore e lo inchiodò sulla Croce. Fu così che continuò a sudare per procurarsi il cibo. L'Amore, allora, ebbe un idea e si travestì di cibo, si travestì di pane e attese silenzioso. Quando l'uomo affamato lo mangiò, l'Amore ritornò nella sua casa, nel Cuore dell'uomo, ed il Cuore dell'uomo fu riempito di vita, perchè la via della Speranza si chiama Amore.
Ogni giorno, un contadino portava l'acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell'asino, che gli trotterellava accanto. Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua. L'altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia. L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l'anfora nuova non perdeva l'occasione di far notare la sua perfezione: "non perdo neanche una goccia d'acqua, io!". Un mattino, la vecchia anfora si confida con il padrone: "lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio, io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite". Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse: "guarda il bordo della strada". "Ma è bellissimo! Tutto pieno di fiori!", rispose l'anfora. "Hai visto? E tutto questo solo grazie a te", disse il padrone. "Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li hai innaffiati ogni giorno". La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno si sentì morire di gioia. Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni.
Manda questo messaggio a coloro che significano qualcosa per te, a quelli che hanno toccato la tua vita in un modo o nell'altro, a quelli che ti fanno sorridere quando veramente ne hai bisogno, a quelli che ti fanno vedere il lato bello delle cose quando sei proprio giù, a quelli cui vuoi far sapere che apprezzi la loro amicizia. Se non lo fai, non ti preoccupare, non ti accadrà niente di male, perderai solo l'opportunità di rallegrare la giornata di qualcuno con questo messaggio. Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita: Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni. Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla. Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano. Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi. Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te. Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze. Che la pazienza richiede molta pratica. Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo. Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti. Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso. Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse. Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso. Che non importa in quanti pezzi il tuo Cuore si è spezzato. Il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari. Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo. Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi. La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta. È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi. Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo. Non cercare le apparenze, possono ingannare. Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi. Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia. Trova quello che fa sorridere il tuo Cuore. Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero. Sogna ciò che ti va'. Vai dove vuoi. Sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita ed una possibilità di fare le cose che vuoi fare. Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice. Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così. Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa. E' soltanto che traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
" PERCHÉ NON SONO NATO CAGNOLINO? "
Mamma, Papà, dal mondo dove vivo ancora vi domando perché m'avete spento a nove settimane dal mio concepimento. Non volevo morire ancora prima di nascere, e vi scuotevo le manine in germe, ed i piedini, e urlavo il mio silenzio inutilmente, né valse il ricordarvi il primo bacio che vi deste in fronte. Cattivi consiglieri v'hanno aiutato a condannarmi a morte ed il chirurgo mi raschiò via dal grembo come si raschia il fondo d'un paiolo. Ero forse una crosta in più rimasta al fondo dell'Amore vostro? Povera mia testina frantumata e risucchiata come spazzatura con tecnica e premura, violenza rivestita di bianchi camici ed impunita. Mamma, Papà, perché m'avete fatto e poi distrutto? Ditemi il male che ho commesso, ditemi che ho fatto a voi ed alla società? Embrione appena ero, già vita umana irreversibile benché invisibile, ero persona come nonno e nonna, come la sorellina e il fratellino che ride e vi accarezza dal suo lettino. Non ero né ammalato, né deforme, né questo basta per rifiutarmi Amore, e quando percepii che il mio destino era segnato, non vi chiedevo che d'ospitarmi in grembo per nove mesi e d'essere adottato dove la vita è attesa come un sogno. Avrei veduto anch'io un po' d'azzurro, le nuvole e gli uccelli in libertà, i pulcini che seguono la chioccia dolce, sollecita, ed i gattini che si allattano dalla mamma mentre pulisce i loro corpicini. Ora per voi non sono che l'ombra errante d'una coscienza infranta, ormai smarrita. Ma che vuoi dire aborto terapeutico, disagio psicologico, fecondazione omologa, eterologa od assistita, ed embrione manipolato per guarire gli altri? Mamma, Papà, perché l'abbandonare un cane nell'estate per la legge è reato, e per l'umanità una vergogna, ed espellere un feto di tre mesi o un embrione appena concepito non è reato, e per l'umanità non è vergogna? Legge sinistra che proteggi i cani e uccidi i feti e gli embrioni umani, legge ammantata di scientificità che ci rifiuta d'essere persone, per te non siamo che un oggetto freddo di sperimentazione, semplice materiale farmaceutico! Cuori omicidi siete, e tali rimanete voi, genitori miei. Dall'eterno attendo e guarderò negli occhi con lacrime d'Amore e compassione voi, chi propose e firmò la legge, chi vi protegge, gente perbene col sorriso in volto che preferisce ai bimbi i cagnolini.
Un giorno, un uomo non vedente stava seduto sui gradini di un edificio con un cappello ai suoi piedi ed un cartello recante la scritta: "sono cieco, aiutatemi per favore". Un pubblicitario che passeggiava lì vicino si fermò, e notò che aveva solo pochi centesimi nel suo cappello. Si chinò e versò altre monete. Poi, senza chiedere il permesso dell'uomo, prese il cartello, lo girò e scrisse un'altra frase. Quello stesso pomeriggio il pubblicitario tornò dal non vedente e notò che il suo cappello era pieno di monete e banconote. Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e chiese se non fosse stato lui ad avere riscritto il suo cartello e cosa avesse scritto. Il pubblicitario rispose: "niente che non fosse vero, ho solo riscritto il tuo in maniera diversa", sorrise e andò via. Il non vedente non seppe mai che ora sul suo cartello c'era scritto: "oggi è primavera, ed io non la posso vedere". Cambia la tua strategia quando le cose non vanno bene, e vedrai che sarà per il meglio. Manda questa storia a tutte le persone che, secondo te, meritano di vedere la primavera, anche se a volte è dura, a tutte le persone che vorresti vedere sorridere sempre, perché con il loro sorriso rendono migliore il mondo.
Un giorno, ero un ragazzino delle superiori e vidi un ragazzo della mia classe che stava tornando a casa da scuola. Il suo nome era Kyle, e sembrava stesse portando tutti i suoi libri. Dissi tra me e me: "perché mai uno dovrebbe portarsi a casa tutti i libri di venerdì?. Deve essere un ragazzo strano". Io avevo il mio weekend pianificato (feste e una partita di football con i miei amici), così ho scrollato le spalle e mi sono incamminato. Mentre stavo camminando vidi un gruppo di ragazzini che correvano incontro a Kyle. Gli corsero addosso facendo cadere tutti i suoi libri, e lo spinsero facendolo cadere nel fango. I suoi occhiali volarono via, e li vidi cadere nell'erba un paio di metri più in là. Lui guardò in sù e vidi una terribile tristezza nei suoi occhi. Mi rapì il Cuore! Così mi incamminai verso di lui, mentre stava cercando i suoi occhiali, e vidi una lacrima nei suoi occhi. Raccolsi gli occhiali e glieli diedi dicendogli: "quei ragazzi sono proprio dei selvaggi, dovrebbero imparare a vivere". Kyle mi guardò e disse: "Grazie!". C'era un grosso sorriso sul suo viso, uno di quei sorrisi che mostrano vera gratitudine. Lo aiutai a raccogliere i libri e gli chiesi dove viveva. Scoprii che viveva vicino a me, e così gli chiesi come mai non lo avessi mai visto prima, e lui mi spiegò che prima andava in una scuola privata. Prima di allora non sarei mai andato in giro con un ragazzo che frequentava le scuole private. Parlammo per tutta la strada, ed io lo aiutai a portare alcuni libri. Mi sembrò un ragazzo molto carino ed educato, così gli chiesi se gli andava di giocare a football con i miei amici e lui disse di sì. Rimanemmo in giro tutto il weekend, e più lo conoscevo, più Kyle mi piaceva così come piaceva ai miei amici. Arrivò il lunedì mattina, ed ecco Kyle ancora con tutta la pila dei libri. Lo fermai e gli dissi: "Ragazzo, finirà che ti costruirai dei muscoli incredibili con questa pila di libri ogni giorno!". Egli rise e mi passò la metà dei libri. Nei successivi quattro anni, io e Kyle diventammo amici per la pelle. Una volta adolescenti cominciammo a pensare al college e Kyle decise per Georgetown ed io per Duke. Sapevo che saremmo sempre stati amici e che la distanza non sarebbe stata un problema per noi. Kyle sarebbe diventato un dottore mentre io mi sarei occupato di scuole di football. Kyle era il primo della nostra classe, ed io l'ho sempre preso in giro per essere un secchione. Kyle doveva preparare un discorso per il diploma. Io fui molto felice di non essere al suo posto sul podio a parlare. Il giorno dei diplomi, vidi Kyle, aveva un ottimo aspetto. Lui era uno di quei ragazzi che aveva veramente trovato se stesso durante le scuole superiori. Si era un po' riempito nell'aspetto e stava molto bene con gli occhiali. Aveva qualcosa in più, e tutte le ragazze lo amavano. Ragazzi, qualche volta ero un po' geloso! Oggi era uno di quei giorni, potevo vedere che era un po' nervoso per il discorso che doveva fare, così gli diedi una pacca sulla spalla e gli dissi: "hei ragazzo, te la caverai alla grande!". Mi guardò con uno di quegli sguardi pieni di gratitudine, e sorrise mentre mi disse: "grazie". Iniziò il suo discorso schiarendosi la voce: "nel giorno del diploma si sa ringraziare coloro che ci hanno aiutato a farcela in questi anni duri. I genitori, gli insegnanti, gli allenatori, ma più di tutti i tuoi amici. Sono qui per dire a tutti voi che essere amico di qualcuno è il più bel regalo che voi potete fare. Voglio raccontarvi una storia". Guardai il mio amico Kyle, incredulo non appena cominciò a raccontare il giorno del nostro incontro. Lui aveva pianificato di suicidarsi durante il weekend. Egli raccontò di come aveva pulito il suo armadietto a scuola, così che la madre non avesse dovuto farlo dopo, e di come si stava portando a casa tutte le sue cose. Kyle mi guardò intensamente e fece un piccolo sorriso. "Ringraziando il cielo fui salvato, il mio amico mi salvò dal fare quel terribile gesto". Udii un brusio tra la gente a queste rivelazioni. Il ragazzo più popolare ci aveva appena raccontato il suo momento più debole. Vidi sua madre e suo padre che mi guardavano e mi sorridevano con lo stesso sorriso pieno di gratitudine. Non avevo mai realizzato la profondità di quel sorriso fino a quel momento. Non sottovalutate mai il potere delle vostre azioni. Con un piccolo gesto potete cambiare la vita di una persona, in meglio o in peggio. Dio fa incrociare le nostre vite perché ne possiamo beneficiare in qualche modo. Cercate il buono negli altri.
Immagina che esista una banca che ogni giorno accredita la somma di 86.400 Euro sul tuo conto. Non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno. Che faresti? Ritireresti fino all'ultimo centesimo ogni giorno, ovviamente! Ebbene, ognuno di noi possiede un conto in questa banca, il cui nome è "TEMPO". Ogni mattina ti accredita 86.400 secondi. Ogni notte cancella e da' come perduta qualsiasi quantità di questo credito che tu non abbia investito in un buon proposito. Questa banca non conserva soldi ne permette trasferimenti. Ogni giorno ti apre un nuovo conto. Ogni notte elimina il saldo del giorno. Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua. Non si può fare marcia indietro. Non esistono accrediti sul deposito di domani. Devi vivere nel presente con il deposito di oggi. Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità, successo e Amore. L'orologio continua il suo cammino. Ottieni il massimo da ogni giorno. Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente che ha perduto un anno di studio. Per capire il valore di un mese, chiedi ad una madre che ha partorito prematuramente. Per capire il valore di una settimana, chiedi all'editore di un settimanale. Per capire il valore di un'ora, chiedi a due innamorati che attendono di incontrarsi. Per capire il valore di un minuto, chiedi a chi ha perso il treno. Per capire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che ha appena evitato un incidente. Per capire il valore di un centesimo di secondo, chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d'argento alle olimpiadi. Dai valore ad ogni momento che vivi, e dagli ancora più valore se lo potrai condividere con una persona speciale, quel tanto speciale da dedicarle il tuo tempo, e ricorda che il tempo non aspetta nessuno. Ieri? Storia. Domani? Mistero. E per questo che esiste il presente! Ricorda ancora: il tempo non ti aspetterà. Dai valore ad ogni momento a tua disposizione. Lo apprezzerai ancora di più se potrai condividerlo con qualcuno di speciale.
In una notte gelida d'inverno, un lama buddista trovò sulla soglia della porta un topolino intirizzito e quasi morto di freddo. Il lama raccolse il topolino, lo ristorò e gli chiese di restare a fargli compagnia. Da quel momento la vita del topolino fu piacevole. Ma nonostante questo, la bestiola non aveva l'aria felice. Il lama si preoccupò: "che hai, piccolo amico?", gli chiese. "Tu sei molto buono con me, e tutto nella tua casa è molto buono con me. Ma c'è il gatto!". Il lama sorrise. Non aveva pensato al gatto di casa, un animale troppo saggio e troppo ben pasciuto per degnarsi di dare la caccia ai topi. Il lama esclamò: "ma quel bel micione non ti vuole certo male, amico mio! Non farebbe mai male a un topolino!. Non hai niente da temere, te lo assicuro". "Ti credo, ma è più forte di me" piagnucolò il topolino. "Ho tanta paura del gatto. Il tuo potere è grande. Trasformami in gatto! Così non avrei più paura di quella bestia orribile". Il lama scosse la testa. Non gli sembrava una buona idea, ma il topolino lo supplicava, e allora disse: "sia fatto come desideri, piccolo amico". E di colpo il topolino fu trasformato in un grosso gatto. Quando morì la notte e nacque il giorno, un bel gattone uscì dalla camera del lama. Ma appena vide il gatto di casa, il gatto-topolino corse a rifugiarsi nella camera del lama e si infilò sotto il letto. "Che ti succede, piccolo amico mio?", chiese il lama sorpreso. Avrai mica ancora paura del gatto?". Il topolino-gatto si vergognò moltissimo, e implorò: "ti prego, trasformami in un cane, un grosso cane dalle zanne taglienti, che abbaia forte". "Dal momento che lo desideri, ti accontento, e così sia!". Quando il giorno morì e si accesero le lampade a olio, un grosso cane nero uscì dalla camera del lama. Il cane andò fin sulla soglia della casa e incontrò il gatto di casa che usciva dalla cucina. Il gattone quasi svenne per la paura alla vista del cane. Ma il cane ebbe ancora più paura. Guaì penosamente e corse a rifugiarsi nella camera del lama. Il saggio guardò il povero cane tremante e disse: "che ti succede? Hai incontrato un altro cane?". Il cane-topolino si vergognò da morire, e chiese: "ti prego, trasformami in una tigre, in una grossa terribile tigre". Il lama lo accontentò e, il giorno dopo, un'enorme tigre dagli occhi feroci uscì dalla camera del lama. La tigre passeggiò per la casa spaventando tutti, poi uscì nel giardino e là incontrò il gatto che usciva dalla cucina. Appena vide la tigre, il gatto fece un balzo terrorizzato, si arrampicò su un albero e poi chiuse gli occhi, dicendo: "sono un gatto morto!". Ma la tigre, vedendo il gatto, miagolò lamentosamente e fuggì ancor più veloce del gatto e corse a rifugiarsi in un angolo della stanza del lama. "Che bestia spaventosa hai incontrato?", gli chiese il lama. "Io ho paura del gatto!" balbettò la tigre, che tremava ancora. Il lama scoppiò in una grande risata. "Adesso capisci, piccolo amico mio", spiegò. "L'apparenza non è niente!. Di fuori hai l'aspetto terribile di una tigre, ma hai la paura del gatto perché il tuo Cuore è rimasto quello di un topolino".
Epilogo
"Bisogna sempre incominciare dal Cuore".
William
Shakespeare diceva: Mi sento sempre
felice e sai perché? Perché non mi aspetto
niente da nessuno, aspettare sempre fa male. I
problemi non sono eterni, hanno sempre una
soluzione, l'unica cosa che non ha rimedio è la
morte. Non permettere a nessuno di insultarti,
umiliarti od abbassare la tua autostima. Le urla
sono lo strumento dei codardi, di chi non
ragiona. Incontreremo
sempre persone che ci considereranno colpevoli
dei loro guai, ed ognuno riceve ciò che merita.
Bisogna essere forti e sollevarsi dalle cadute
che ci pone la vita, per ricordarci che dopo il
tunnel oscuro e pieno di solitudine, arrivano
cose molto buone. "Non esiste male che non passi
al bene". Per questo godi la vita perché è molto
corta, per questo amala, sii felice e sempre
sorridi, vivi solo intensamente per te stesso e
attraverso te stesso, ricorda: Prima di
discutere, respira; Prima di parlare,
ascolta; Prima di
criticare, esaminati; Prima di
scrivere, pensa; Prima di ferire,
senti; Prima di
arrenderti, tenta; Prima di morire,
VIVI. La relazione
migliore non è quella con una persona perfetta,
ma quella nella quale ciascun individuo impara a
vivere, con i difetti dell'altro ed ammirando le
sue qualità. Chi non dà valore
a ciò che ha, un giorno si lamenterà per averlo
perso, e chi fa del male un giorno riceverà ciò
che si merita. Se vuoi essere
felice, rendi felice qualcuno, se desideri
ricevere, dona un poco di te, circondati di
brave persone e sii una di quelle. Ricorda, a volte
quando meno te lo aspetti ci sarà chi ti farà
vivere belle esperienze! Non rovinare mai
il tuo presente per un passato che non ha
futuro. Una persona forte
sa come mantenere in ordine la sua vita. Anche
con le lacrime negli occhi, ci si aggiusta per
dire con un sorriso, STO BENE. Invia questo
messaggio ad una persona forte. Io lo sto
facendo. Ti sorprenderà vedere quanta gente ti
risponde. Scegli a chi inviarlo, gli angeli si
sono accorti che stai lottando contro qualcosa,
dicono che è già passato, non lo dimenticare per
favore, saprai che stanotte si sistemeranno le
situazioni della tua vita per il tuo sollievo,
domani sarà il giorno migliore in assoluto, ti
lascio 12 angeli, uno per ogni mese. Oggi è il giorno mondiale dell'amicizia: manda questo messaggio alle persone che non dimenticherai mai ed a me se ne faccio parte. Se non lo mandi a nessuno, significa che non hai tempo per gli amici. Se ti torneranno i messaggi allora sei una persona amata veramente.
Un padre ricco,
volendo che suo figlio sapesse che significa
essere povero, gli fece passare alcune giornate
con una famiglia di contadini. Il bambino passò
3 giorni e 3 notti nei campi. Di ritorno in
città, ancora in macchina, il padre gli chiese: "Che mi dici
della tua esperienza?" "Bene, rispose il
bambino". Hai appreso
qualcosa?, insistette il padre. 1 Che abbiamo un
cane e loro ne hanno quattro. 2 Che abbiamo una
piscina con acqua trattata, che arriva in fondo
al giardino. Loro hanno un fiume, con acqua
cristallina, pesci e altre belle cose. 3 Che abbiamo la
luce elettrica nel nostro giardino, ma loro
hanno le stelle e la luna per illuminarli. 4 Che il nostro
giardino arriva fino al muro. Il loro, fino
all’orizzonte. 5 Che noi
compriamo il nostro cibo, loro lo coltivano, lo
raccolgono e lo cucinano. 6 Che noi
ascoltiamo CD, loro ascoltano una sinfonia
continua di pappagalli, grilli e altri animali,
tutto ciò qualche volta accompagnato dal canto
di un vicino che lavora la terra. 7 Che noi
utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro,
ha il sapore del fuoco lento. 8 Che noi per
proteggerci viviamo circondati da recinti con
allarme. Loro vivono con le porte aperte,
protetti dall’amicizia dei loro vicini. 9 Che noi viviamo
collegati al cellulare, al computer, alla
televisione. Loro sono collegati alla vita, al
cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli
animali, alle loro ombre ed alle loro famiglie. Il padre rimase
molto impressionato dai sentimenti del figlio.
Alla fine il figlio concluse: "Grazie per
avermi insegnato quanto siamo poveri!". Ogni giorno
diventiamo sempre più poveri, perché non
osserviamo più la natura!".
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