S I M P L E W O R D S 

 

 

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Video "Salvato 30 anni dopo"

 

INVITO A RIFLETTERE

 

Signore donami:

pensieri comprensivi verso i miei fratelli,

privi di giudizi negativi e di malignità.

Fa che veda il bene negli altri

ed il negativo che è in me.

 

Signore insegnami:

ad avere parole di carità, di perdono, di comprensione,

e non parole di calunnia e di condanna.

 

Signore aiutami:

ad usare la mia voce per annunciare la tua lode,

e portare conforto a chi soffre,

e non per denigrare o mentire.

 

Signore accoglimi:

nella tua misericordia, perché sono solo

un servo inutile che non sa amarti.

 

Signore, nel tuo Amore vivo,

e nel tuo Amore spero di morire.

 

 

SALMO 121

 

1 Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto?

2 Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.

3 Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode.

4 Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d’Israele.

5 Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra.

6 Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.

7 Il Signore ti custodirà da ogni male: egli custodirà la tua vita.

8 Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri, da ora e per sempre.

 

State molto attenti a non far piangere una donna, poiché Dio conta le sue lacrime. La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai suoi piedi perché debba essere pestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale, un po’ più in basso del braccio per essere protetta e dal lato del cuore per essere amata.

Dal Talmud (che significa insegnamento, studio, discussione dalla radice ebraica), testo sacro dell'ebraismo, secondo solo alla Bibbia. Se la Sacra Scrittura è il sole, il Talmud è la sua luna che ne riflette la luce.

 

Respirare l'aria, parlare, camminare, afferrare qualcosa con le mani. Essere questo incredibile Dio che io sono. Oh meraviglia delle cose, anche delle più piccole particelle. Oh spiritualità delle cose. Io canto il sole all'alba ed a mezzogiorno, o come ora al tramonto. Tremo commosso per la bellezza e la saggezza della Terra e di tutte le cose che crescono sulla Terra. Io credo che un filo di erba non sia inferiore ad un giorno di lavoro di una stella. E dico che la Natura è eterna, la Gloria è eterna. Lodo con voce inebriante, perché non vedo una sola imperfezione nell'universo, non vedo una causa od un risultato che, alla fine, sia un male. E la domanda si ripete: cosa c'è di buono in tutto questo? La risposta è che tu sei qui, che esiste la vita, che sei vivo, che il potente spettacolo continua e tu puoi contribuire con un tuo verso.

 

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri

qualcuno al quale tu possa piacere così come sei.

Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore. La vita è come un’opera di teatro, ma non ha prove iniziali:

canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita, prima che l’opera finisca priva di applausi.

 

Vero Amore

 

Un signore anziano arriva in un ambulatorio medico per farsi curare una mano nella quale aveva una ferita.

Con molta insistenza, chiede di essere atteso con urgenza, in quanto dice di avere un importante impegno.

Il medico di turno, incuriosito, chiede cosa avesse di tanto urgente da fare.

Il simpatico anziano risponde che tutte le mattine va a visitare sua moglie, che è ricoverata in una

casa per anziani, essendo affetta dal morbo di Alzheimer in fase molto avanzata.

Il medico, preoccupato con i ritardi dell'ambulatorio nell'attendere le varie persone presenti, risponde:

"allora oggi sua moglie sarà molto preoccupata per il suo ritardo?".

L'anziano risponde: "no, perché lei già non sa più chi io sia. Sono già quasi 5 anni che non mi riconosce più".

Allora il medico risponde:

"ma allora perché tanta fretta e tanta necessità di stare con lei tutte le mattine, se tanto non la riconosce più?".

L'anziano, accennando un sorriso e dando una pacca sulla spalla del medico, risponde:

"lei non sa più chi sono io, ma io so molto bene chi è lei".

Il medico trattiene a fatica le lacrime, mentre pensa…

"il vero AMORE non si riduce al fisico, e nemmeno al romantico,

il vero AMORE è l'accettazione di tutto ciò che l'altro è,

di tutto ciò che un giorno fu, di ciò che sarà domani, e di tutto ciò che non è più".

Il vero AMORE non si può spiegare, ma si può soltanto vivere.

 

 

La Valigetta

 

Un uomo morì, e nel momento del trapasso, vide che Dio si stava approssimando a lui, avendo con sé una valigetta.

Dio gli disse: "Bene, figlio, è ora che andiamo".

L'uomo, spaventato, chiese: "Già adesso, così rapido? Avevo tanti progetti".

Dio rispose: "Mi dispiace, ma è il momento della tua partenza".

Allora l'uomo chiese a Dio: "cos'hai nella valigetta?".

Dio rispose: "le tue cose!".

L'uomo ribattè: "le mie cose?, la mia roba?, il mio denaro?".

Dio rispose: "Queste cose mai sono state tue, erano della Terra".

L'uomo allora ribattè: "allora sono i miei ricordi?".

Dio rispose: "Loro non sono mai stati tuoi, erano del tempo".

L'uomo allora chiese: "sono le mie virtù?".

Dio rispose: "loro non appartenevano a te, ma alle circostanze".

L'uomo allora ribattè: "allora sono i miei amici, i miei famigliari?".

Dio rispose: "Mi spiace, ma loro mai sono appartenuti a te, erano solo parte del tuo cammino".

L'uomo allora chiede: "mia moglie ed i miei figli?".

Dio rispose: "loro mai sono appartenuti a te, erano solo parte del tuo cuore".

L'uomo ribattè: "e il mio corpo?".

Dio rispose: "mai è stato tuo, perché eri polvere".

L'uomo allora chiese: "e la mia anima?".

Dio rispose: "no, quella è mia".

L'uomo, allora, colmo di paura, prese la valigetta dalle mani di Dio e, al momento di aprirla, scoprì che era vuota.

Con lacrime di tristezza e disanimo, l'uomo disse: "allora non ho mai avuto nulla?".

Dio rispose: "hai avuto ognuno dei momenti che hai vissuto". La vita è solo un momento, un momento solo tuo.

Per questo, fin quando sei nel tempo, sfruttalo nella sua totalità, perché nulla di ciò che credi ti appartenga, lo detieni realmente. Vivi il presente. Vivi la tua vita. E non dimenticare di essere felice, perché è l'unica cosa che vale la pena vivere. Le cose materiali e tutto il resto per cui hai lottato, rimangono qui. Tu non porti via nulla da questa vita.

Valorizza quelli ti valorizzano, e non perdere tempo con quelli che non hanno tempo per te".

 

 

GLI OCCHI DELL'ANIMA

 

 

Due uomini, entrambi gravemente ammalati, occupavano la stessa stanza d'ospedale.

Uno dei due doveva sedersi sul letto un'ora al giorno, durante il pomeriggio, per espellere delle secrezioni polmonari e respirare meglio. Il suo letto si trovava di fianco all'unica finestra nella stanza.

L'altro uomo era costretto a passare supino le sue giornate.

I due compagni di sventura si parlavano per ore. Parlavano delle loro mogli e delle loro famiglie, descrivendo le loro case, il loro lavoro, la loro esperienza al servizio militare ed i luoghi dov'erano stati in vacanza.

Ed ogni pomeriggio, allorché l'uomo nel letto vicino alla finestra si poteva sedere, questi passava il tempo a descrivere al suo compagno di stanza tutto quello che vedeva fuori.

L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere nient'altro che per questi periodi di un'ora durante i quali il suo mondo si apriva e si arricchiva di tutte le attività ed i colori del mondo esterno.

Dalla camera, la vista dava su di un parco con un bel lago. Le anatre ed i cigni giocavano nell'acqua, mentre i bambini facevano navigare i loro modelli di battelli in scala. Gli innamorati camminavano a braccetto in mezzo a fiori dai colori dell'arcobaleno. Degli alberi secolari decoravano il paesaggio e si poteva intravedere in lontananza profilarsi la città.

Mentre l'uomo alla finestra descriveva tutti questi dettagli, l'altro chiudeva gli occhi e si immaginava le scene pittoresche.

Durante un bel pomeriggio, l'uomo alla finestra descrisse una parata che passava lì davanti.

Sebbene l'altro uomo non avesse potuto udire l'orchestra, riuscì a vederla con gli occhi della propria immaginazione, talmente il suo compagno la descrisse nei minimi dettagli.

I giorni e le settimane passarono. Una mattina, all'ora del bagno, l'infermiera trovò il corpo esanime dell'uomo vicino alla finestra, palesemente morto nel sonno.

Rattristata, essa chiamò gli addetti della camera mortuaria perché venissero a ritirare il corpo.

Non appena sentì che il momento fosse appropriato,

l'altro uomo chiese se poteva essere spostato in prossimità della finestra.

L'infermiera, felice di potergli accordare questo piccolo favore, si assicurò del suo confort e lo lasciò solo. Lentamente, sofferente, l'uomo si sollevò un poco, appoggiandosi su di un sostegno, per gettare un primo colpo d'occhio all'esterno.

Finalmente, avrebbe avuto la gioia di vedere lui stesso quanto il suo amico gli aveva descritto.

Si allungò per girarsi lentamente verso la finestra vicina al letto, e tutto ciò che vide fu un muro!

L'uomo domandò all'infermiera perché il suo compagno di stanza deceduto gli avesse dipinto tutta un'altra realtà. L'infermiera rispose che quell'uomo era cieco, e che non poteva nemmeno vedere il muro.

"Forse ha solamente voluto incoraggiarvi", commentò.


EPILOGO

 

Vi è una felicità straordinaria nel rendere felici gli altri, a discapito delle nostre proprie sofferenze. La pena condivisa riduce a metà il dolore, ma la felicità, una volta condivisa, si ritrova raddoppiata. Se volete sentirvi ricchi, non avete che da contare, tra tutta le cose che possedete, quelle che il denaro non può comperare.

L'oggi è un regalo, ed è per questo che in molte lingue lo si chiama “presente”.

 

 

IL CORAGGIO



Niente è più bello, meraviglioso,

eternamente nuovo e sorprendente,

carico di dolce e perenne ebbrezza,

del bene.

Niente è più sterile,

cupo, monotono, tedioso,

del male.

Ma il bene richiede

ostinazione e umiltà.

Richiede coraggio.


 

LA FORTEZZA

 

La fortezza è

il coraggio di cercare

ciò che è bene

per sé e per gli altri,

e di compierlo nonostante tutto.

E' il coraggio di resistere

a ciò che fanno tutti,

alle mode, ai sondaggi,

alla maggioranza.

La fortezza è

la capacità di lottare,

anche da soli,

per il bene di tutti,

persino di coloro

che ci lasciano soli.


 

Video "Salvato 30 anni dopo"

 

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